mercoledì 24 dicembre 2014

#Voyage - Venezia

“ Venezia è una città appesa al filo del suo splendore e della sua distruzione, con il mare che avanza minaccioso per cancellarla e le sue pietre che resistono strenuamente.
Venezia è l'apoteosi del linguaggio labirintico, immersa nella laguna con le sue calli e i suoi canali che si ramificano entrando nell'essenza urbana: camminando per le anguste strade veneziane, possiamo perderci nel dedalo, sbagliando strada e direzione.
Venezia è una città persa tra luce e ombra, tra notte e giorno.
Sembra un sogno costruito con la pietra che emerge dal mare, quasi fosse una città immaginaria.
Il pensiero si perde in qualche cassetto della memoria, vola sulla laguna, cammina nell'oscurità di qualche calle, si ferma in un campo.
E' una delle città di confine tra reale e surreale, una finzione scenografica.
Le pietre di Venezia parlano di dedalo e decadenza, circondata dall'allegra vita degli abitanti. Ma l'allegria non può nascondere l'essenza stessa di queste pietre sempre in bilico tra la vita e la morte.
La paura di Venezia è la stessa paura che riguarda il labirinto e, in fin dei conti, la vita: la paura della morte."

(Marco Sambo - Labirinti: da Cnosso ai videogames)




domenica 21 dicembre 2014

#Bookeaterclub - dicembre


“ Ma l’anima mia era lontana,errante per i luoghi veduti fin dalla fanciullezza, dei quali mi spirava ancor dentro il sentimento, non tanto però che bastasse al bisogno che provavo di rivivere, fors’anche per un minuto, la vita come immaginavo si dovesse in quel punto svolgere in essi.
[…]
Ero già entrato così nel sonno e sognavo.” 

Luigi Pirandello


Questo mese, per l’appuntamento natalizio del nostro #Bookeaterclub, ci siamo incontrate presso l’Appartamento Lago in via Brera.
Abbiamo condiviso i nostri pensieri su Il giorno più crudele, una raccolta edita ISBN Edizioni, che comprende racconti sul Natale di dodici grandi autori della letteratura quali Cecov, Gogol’, Twain, Andersen, Collodi, Dickens, Maupassant, Dostoevskij, Henry, Pirandello, Thomas e Tolstoj.
Isb Edizioni nell’introduzione scrive: “Alcuni tra i più grandi maestri della letteratura hanno sentito il bisogno, ognuno secondo le proprie inclinazioni, di confrontarsi con il tema del Natale. Perché Natale è un momento dell’anno molto particolare, e su questo possiamo tutti dichiararci d’accordo. Se si mettono insieme questi punti di vista si ottiene un grande affresco umano, in cui la contraddizione inevitabile che un giorno di felicità artificiale sortisce sul cuore delle persone prevale sulla retorica in stile Coca-Cola (in stile Mulino Bianco, dico io, tutti felici e contenti la mattina per fare colazione - e non dite baggianate, ché la mattina la sola cosa che ci rende felici è stare nel letto, al calduccio), tutta focolare e buoni sentimenti.” Infatti in queste storie troviamo bimbi russi malnutriti e ricchi nobili ugualmente infelici, ladri, streghe, madri disperate, ma allo stesso tempo grande dignità, accettazione del fato, amore - tantissimi temi ripresi dalle storie del folklore (si pensi alla grande tradizione russa).

Il clima russo ci ha accompagnato dall’inizio alla fine grazie a Tsarevna, un nuovo gusto di Kusmi Tea a base di tea nero speziato, aromi di arancia, vaniglia e mandorla, che abbiamo sorseggiato tra un pezzetto di panettone Tre Marie e l’altro [graziegraziegrazie per aver inaugurato la routine natalizia del mangia a qualsiasi ora del giorno come se non ci fosse un domani!]


Ma questo nostro incontro è stato invaso dalla felicità natalina anche perché:
  • c’è stato un #bookcrossing [ognuna di noi - tranne le smemorate, pardon! - ha portato un libro da donare all’altra]
  • Camilla ha portato per tutte noi delle splendide foto (di quelle che piacciono a me, quelle che si portano dietro una patina di malinconia) di #fighi del passato. Io ho adottato Giampiero e Lucrezia e sono pronta a scoprire (e raccontare) la loro storia.


Perché, in definitiva, appassionarsi alle storie lette nei libri è innamorarsi ogni giorno di più delle persone che li abitano, che li ispirano o che non vi compaiono affatto. Innamorarsi e riconoscere le loro imperfezioni, il bisogno di vita e speranza.
Cit. Camilla

Ci rivediamo a gennaio, ingrassate e felici!
Buon Natale a tutte/i 

domenica 14 dicembre 2014

#FashionCamp

Oggi ho partecipato alla Christmas Edition del FashionCamp presso lo Spazio Asti 17 (Milano, Zona Wagner). 
FashionCamp ha una missione: "promuovere una visione della moda aperta e condivisa, altamente tecnologica e fortemente democratica." 
Nasce dall'idea di Arianna Chieli e combina per due giorni stilisti esordienti, chi si occupa quotidianamente di moda, e quelli - come me - che nutrono semplicemente una grande passione per tutto questo.
[qui potete trovare il sito dell'evento]

Ed ecco qui alcuni scatti!




Durante l'evento le carissime ragazze di TNS Cosmetics hanno applicato sulle mie unghie uno dei nuovi colori di smalto [il 368, che amo! e crea un effetto metallizzato con delle sfumature dal bordeaux al nero] e ho potuto provare anche il nuovo Flash top coat subito asciutto ed effetto gel - S u p e r !
Lo potete comprare qui oppure potete usufruire dello store locator su Facebook per trovare uno dei centri estetici che vendono questi meravigliosi smalti.


- Tutte le foto sono state scattate da me e sono state editate usando il filtro “corale” su Afterlight. -


venerdì 12 dicembre 2014

#Vogage - Venezia


" Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare, la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi Venezia la vende ai turisti..."
" Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità"






La mia anima malinconica sognava di visitare Venezia da tempo. Ed ora che ci sono stata ho capito che è perfetta per me, con i suoi tempi poetici, con i suoi sestieri e le sue calli larghe, ma soprattutto con le sue callette che nascondono piccole case rosate e piccole botteghe dove puoi trovare le opere d'arte di artigiani che con pazienza lavorano il vetro di Murano e non il made in China, là dove i turisti non arriveranno mai.
E il mare.
Datemi quel mare certi giorni grigio e certi giorni verde ottone.
Datemi gli Hunter Boots per passeggiare in piazza San Marco la domenica mattina, con l'acqua alle caviglie come una bambina che salta da una pozzanghera all'altra.
Concedetemi di camminare sui ponti della Serenissima, di sentire il vento freddo che ti gela le mani e ti scalda il cuore.
Concedetemi di passare i pomeriggi tra Tintoretto e Bellini, scovare i loro oli su tela nelle piccole chiesette.
Concedetemi di scattare all'ora del tramonto a Punta della Dogana, con i gabbiani che volano bassi e le striature del cielo che si riflettono nello scintillio delle onde.
Concedetemi la mia Venezia, ancora un po', qualche istante in più.


giovedì 4 dicembre 2014

Un kilo di fragole, grazie!

Non so come, siamo arrivati a dicembre!
In questi mesi sono stata trascinata dagli eventi e c'è bisogno di ricapitolare.

Punto numero uno: a settembre ho deciso di aprire questo blog - un nuovo spazio in cui parlare di me - ma tutti i propositi sono stati trangugiati dal numero infinito di capitoli di storia da studiare, limiti di matematica da verificare e formule d'idrocarburi da imparare a memoria. 

Punto numero due: con quella farina di farro che vi dicevo ho preparato un super super plumcake con fragole e noci.
Quando ero piccola vedevo mia madre e mia nonna infilare post-it colorati con le loro ricette nei numeri di Sale&Pepe, io invece creo "stories on Steller", quindi potete trovarla qui.

Punto numero tre: sto prendendo coscienza del fatto che "Oh mon dieu, tra sei mesi devo affrontare la maturità!"

Punto numero quattro: in tutto questo andirivieni di persone, appuntamenti ed emozioni ho compiuto 18 anni!

Ora, voi direte, cosa cavolo c'entra il titolo del post?! Ebbene, questi punti sopracitati sono tutti legati alle fragole perché: 
- quando decisi di aprire il blog, mentre leggevo Come le mosche d'autunno, mangiavo un macaron alla fragola
- #plumcakeallefragole
- quando ho scelto la tesina di maturità mi ero appena macchiata la camicia con le fragole per il milkshake

- per festeggiare i miei 18 anni ho voluto una cheesecake alle fragole di California Bakery

 

E così iniziamo questo mese di dicembre (dite quel che volete, ma è il mese più bello dell'anno! - oggi ho visto montare le luci sull'albero in piazza Duomo e mi si è riempito il cuore di un'inspiegabile felicità) per chiudere (speriamo) in bellezza questo 2014 pieno di fragole!


[Grazie per la foto alla mia cara Roberta Verdelli]

giovedì 18 settembre 2014

La terza é la volta buona

Camminavano avanti e indietro da una parte all'altra, in silenzio, come le mosche d'autunno, allorché, passati il caldo e la luce dell'estate, svolazzavano a fatica, esauste e irritate, sbattendo contro i vetri e trascinando le ali senza vita.

Dico sempre che per me l'inizio di settembre è come l'inizio del nuovo anno.
Sono circondata da post-it colorati con indirizzi di posti nuovi da scoprire, cose da comprare, libri e ancora libri da leggere, catalogare, rileggere, profili di igers da cui prendere ispirazione.
Scrivo sull'agenda frasi come " fare lista regali di natale" o "andare al pastificio per la farina integrale di farro" - FARINA INTEGRALE? DI FARRO? sì, macinata al mulino apposta per me.
Insomma, mi sento quasi invincibile, rigenerata dalle vacanze, piena di entusiasmo!


Dunque in uno di questi giorni - questi qui, in cui mi sento fenomenale, per intenderci - ho preso in mano uno di quei libri che citavo sopra.
Autrice: Irène Némirovsky
Come le mosche d'autunno
L'ho letto in un giorno.
Novantanove pagine in cui sono stata una dei Karin, sono scappata con loro durante la Rivoluzione d'ottobre, ho pianto insime a Tat'jana Ivanovna.
Devo dire che generalmente non leggo romanzi brevi, ma sapevo che Irène non mi avrebbe delusa.
E così, nella scia della mia intraprendenza di settembre ho aperto questo blog (il mio terzo tentativo, in verità)e non potevo non dargli questo nome.

Grazie Settembre
Grazie Irène

Grazie a voi che mi leggerete