giovedì 18 settembre 2014

La terza é la volta buona

Camminavano avanti e indietro da una parte all'altra, in silenzio, come le mosche d'autunno, allorché, passati il caldo e la luce dell'estate, svolazzavano a fatica, esauste e irritate, sbattendo contro i vetri e trascinando le ali senza vita.

Dico sempre che per me l'inizio di settembre è come l'inizio del nuovo anno.
Sono circondata da post-it colorati con indirizzi di posti nuovi da scoprire, cose da comprare, libri e ancora libri da leggere, catalogare, rileggere, profili di igers da cui prendere ispirazione.
Scrivo sull'agenda frasi come " fare lista regali di natale" o "andare al pastificio per la farina integrale di farro" - FARINA INTEGRALE? DI FARRO? sì, macinata al mulino apposta per me.
Insomma, mi sento quasi invincibile, rigenerata dalle vacanze, piena di entusiasmo!


Dunque in uno di questi giorni - questi qui, in cui mi sento fenomenale, per intenderci - ho preso in mano uno di quei libri che citavo sopra.
Autrice: Irène Némirovsky
Come le mosche d'autunno
L'ho letto in un giorno.
Novantanove pagine in cui sono stata una dei Karin, sono scappata con loro durante la Rivoluzione d'ottobre, ho pianto insime a Tat'jana Ivanovna.
Devo dire che generalmente non leggo romanzi brevi, ma sapevo che Irène non mi avrebbe delusa.
E così, nella scia della mia intraprendenza di settembre ho aperto questo blog (il mio terzo tentativo, in verità)e non potevo non dargli questo nome.

Grazie Settembre
Grazie Irène

Grazie a voi che mi leggerete